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Efficacia del Programma in termini di perdita peso e analisi ematochimiche

Efficacia del Programma Bioimis

Realizzato con la collaborazione della dottoressa Marchetti, D. : libera professionista in scienze statistiche

INTRODUZIONE

L’obesità era una situazione rara prima del XX secolo ora invece obesità e pandemia sono diventate quasi sinonimi e i dati italiani riflettono le previsioni poco rosee di stima dei dati epidemiologici. Infatti in Italia troviamo il 35% della popolazione in sovrappeso e il 10% obesa[3]. L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) l'ha riconosciuta ufficialmente come un'epidemia globale. [1]

Nel 2005 l'OMS stima che almeno 400 milioni di adulti (9,8%) siano obesi, con tassi più alti tra le donne rispetto agli uomini[2]. Secondo il settimo rapporto dell'Istituto Auxologico di Milano (Italia) sull'obesità, reso noto lo scorso anno, tra i 45 e i 64 anni, solo un uomo su tre è normopeso, mentre, per le donne, il rapporto è di uno a uno. I bambini a otto anni, età in cui si raggiunge il picco, il 36% è in sovrappeso o obeso. L’obesità sta seguendo un trend di peggioramento del 2,5% ogni 5 anni[3].

OBIETTIVO

Lo scopo è valutare un metodo pratico e veloce per il calo ponderale e il miglioramento della salute che utilizzi esclusivamente le proprietà biochimiche dei cibi, senza dare indicazioni sulle quantità, e quindi sulle calorie. Il metodo utilizzato è stato il Programma Alimentare Bioimis.

MATERIALI E METODI

Il campione preso in esame è composto da individui di età media di 43.8 anni, l’età va dai 18 ai 82 anni (con un minimo di 18 e un massimo di 82). I maschi hanno in media un’età maggiore (45.1 anni), le femmine sono più giovani (43.3 anni).

L’altezza media è di 1.65 metri,  con un minimo di 1.20 e un massimo di 1.92.

Il campione in esame ha seguito un’alimentazione senza limiti nelle quantità di alimenti e di olio extra vergine d’oliva secondo le indicazioni del Programma Alimentare Bioimis. Ogni persona ha ricevuto un menù composto da colazione, pranzo e cena da rispettare per 2 giorni consecutivi, il secondo giorno la persona chiamava e gli veniva fornito il menù successivo per ulteriori 2 giorni.

Per la seguente analisi sono stati considerati tutti i clienti, indipendentemente dal numero di mesi di Forma Ideale sfruttati.

Si riporta la tabella con le frequenze di clienti per numero di mesi di Forma Ideale:


All’interno del campione utilizzato per l’analisi sono presenti individui con alcune patologie come il diabete, l’ipertensione e le malattie della tiroide .

Nello specifico circa il 7% del campione è diabetico, il 3% ha alterazioni della funzionalità della tiroide e il 22% è iperteso.

RISULTATI

Considerando la tipologia delle variabili da analizzare (quantitative) e avendo come obiettivo il confronto di alcuni valori in due diversi momenti (all’inizio e alla fine del trattamento), lo strumento statistico più adatto per questa tipologia di analisi è il t test per dati appaiati[1].  Questo test confronta il punteggio medio di due gruppi e permette di capire se la differenza tra le due medie è dovuta alla casualità (legata cioè al campione preso in considerazione) o se si può definire statisticamente significativa (cioè reale, di una certa importanza ed estensibile all’intera popolazione).

Prima di applicare il t test è necessario valutare l’uguaglianza delle varianze dei due gruppi presi in considerazione (in questo caso il gruppo di soggetti è unico, preso in due momenti diversi). Per fare questa valutazione si utilizza la statistica test rapporto tra le varianze[2], quindi prima di ogni t test verrà riportato il test sulle varianze (che non verrà commentato perché non ha rilevanza concettuale per questo studio, ma solo strumentale).

Per ogni variabile di interesse viene di seguito riportata una tabella di sintesi con i valori minimi, massimi, il valore medio e la numerosità utilizzata (varia per ogni variabile a causa della presenza)

Il Peso


Il peso iniziale medio è di 91 Kg, con un valore minimo di 41Kg e un valore massimo di 217Kg. Dopo il trattamento i valori sono tendenzialmente più bassi: il peso medio diminuisce di 7Kg e diventa pari a 84Kg, il valore minimo diventa 44Kg e il massimo è di 186Kg.

Dai valori medi ottenuti  dividendo il campione in due gruppi in base al sesso si vede che i maschi sembrano avere una diminuzione maggiore del peso grazie al trattamento (differenza delle medie pari a 9 Kg) rispetto alle donne (differenza di 7Kg).

Grazie all’analisi sull’uguaglianza delle medie si potrà capire se queste differenze sono legate alla casualità del campione utilizzato oppure se si possono riportare all’intera popolazione.

Sia per il campione generale che per i campioni divisi per sesso è stato necessario utilizzare il t test per gruppi con varianza diversa. Infatti il gruppo “dopo il trattamento” risulta avere una varianza diversa dal gruppo “prima del trattamento”. Questo significa che i due gruppi (“prima” e “dopo”) hanno una variabilità diversa (sia nel caso del campione generale che nei maschi e femmine).

Il t test è significativo in tutti i confronti: questo significa che le medie del peso “prima” sono significativamente diverse dalle medie “dopo” il trattamento, con un p-value inferiore al 0.0001.

Oltre al test riportato in tabella è stato utilizzato il t test unilaterale che aiuta a capire la direzione della disuguaglianza (cioè a capire quale delle due medie è maggiore). Nel caso del peso il test unilaterale riporta un p-value inferiore a 0.0001 a favore della perdita di peso:  il peso “dopo” è in media inferiore al peso “prima”, sia nel campione generale che nei campioni di soli maschi e di sole femmine.
In media la perdita di peso per il campione generale è di 10.7Kg, il cliente che ha perso maggior peso è riuscito a dimagrire di 39Kg, mentre il cliente cha ha ottenuto minor risultato è aumentato di 2Kg.
Per il gruppo femminile la perdita di peso media è di 9.9Kg, con una perdita massima di 24.0Kg (la perdita minima è stata di -2Kg, cioè un aumento del peso).


Per il gruppo dei maschi la perdita di peso media è di 13.3Kg, con una perdita minima di -1.1Kg e una perdita massima di 39.4Kg

Per studiare la perdita di peso avvenuta durante il mese di Forma Ideale è stato fatta un’anova che studia la perdita di peso tra i due sessi.


Il risultato è concorde con quanto affermato nei passaggi precedenti: i due gruppi sono significativamente diversi (test F= 111.16 con p.value<0.001). Questo significa che il sesso del cliente influisce sulla quantità di Kg che si riescono a perdere.

Il BMI

Il BMI iniziale medio è pari a 33 per il campione generale, 35.2 per i maschi e 32.8 per le femmine. Il valore medio a fine trattamento è di 30.8 per il campione totale, 31.1 per i maschi e 30.3 per le femmine. 

Il gruppo delle femmine riporta maggior variabilità, con un valore minimo che va da 17 per il BMI iniziale e 18.0 per il BMI ideale fino ai valori massimi di 69.2 per il BMI iniziale e 63.7 per il BMI ideale.

I risultati del t test per il BMI sono simili ai risultati ottenuti per il peso medio (infatti BMI è una trasformazione del peso): il t test è significativo per tutti i campioni, questo significa che il BMI iniziale è significativamente diverso da quello ideale.

Nello specifico, il test unilaterale, il BMI iniziale è maggiore (p-value inferiore a 0.0001) di quello ideale.
In generale la differenza media è di 3.9 punti, con un valore minimo di -0.9 e un massimo di 11.5.
Per il gruppo dei maschi la differenza media del punteggio “prima”-”dopo” è di 4.3 punti (con un minimo di -0.3 e un massimo di 11).

Per il gruppo delle femmine la differenza media di punteggio è di 3.8, con un valore minimo di -0.9 e un massimo di 8.9.

Il colesterolo


 
Il colesterolo medio all’inizio del trattamento è pari a 205 mg/dl per il campione generale (203 per i maschi e 205 per le femmine). Alla fine del trattamento il parametro diminuisce ed è pari a 197 mg/dl per il campione generale (193 per i maschi e 198 per le femmine).
 
Il campione generale riporta dei valori medie “prima”-“dopo” significativamente diversi (p-value 0.01), questa diversità risulta maggiore per il gruppo delle femmine e leggermente meno significativa (p-value 0.04) per il gruppo dei maschi.

Considerando l’ipotesi unilaterale si comprende che, nello specifico, il colesterolo ideale è in media inferiore rispetto al colesterolo iniziale (p-value di <0.01).

Se si considera solamente il gruppo dei maschi, la differenza resta evidente: il colesterolo totale ideale è diverso dal colesterolo iniziale, nello specifico è maggiore di quello iniziale (ipotesi alternative con p-value di <0.001).

Per il gruppo femminile la differenza tra il colesterolo iniziale ed ideale risulta molto evidente (p-value pari a 0.001). Anche in questo caso risulta che il colesterolo ideale è minore (p-value ipotesi unilaterale pari a 0.0003) rispetto al colesterolo iniziale.

In media il colesterolo diminuisce di 8 mg/dl, con una perdita massima di 170 mg/dl e una perdita di -134 mg/dl (cioè un aumento).

Per il gruppo maschile la differenza è di ben 10 mg/dl (perdita minima di -134 e massima di 170), mentre per il gruppo femminile e di 6 mg/dl (valore minimo di -120 punti e un valore massimo di 165)

     

 

HDL        

HDL iniziale è pari a 53.3 mg/dl per il campione generale, 43.5 mg/dl per i maschi e 57.2 mg/dl per le femmine. Dopo il trattamento l’HDL diventa pari a 50.2 mg/dl per il campione generale, 41.8 mg/dl per i maschi e 56.6 mg/dl per le femmine.

Per il campione generale e il gruppo femminile le medie del punteggio HDL “prima”-“dopo” risultano statisticamente molto significative, mentre la significatività diminuisce (p-value pari a 0.03) nel gruppo maschile.

Se si considerano le ipotesi unilaterale risulta una diminuzione del punteggio HDL tra il momento prima e il momento dopo il trattamento  (p-value <0.001 per femmine e campione generale, per i maschi p-value pari a 0.01). Quindi i punteggi dopo risultano inferiori ai punteggi iniziali.

LDL        

I valori medi iniziali del parametro LDL sono pari a 126 mg/dl per il campione generale, 127 mg/dl per i maschi, 125 mg/dl per le femmine. Alla fine del trattamento sono pari a 127 per il campione generale, 131 per i maschi e 126 mg/dl per le femmine. Non sembrano esserci quindi differenze sostanziali.

Anche il t test conferma l’uguaglianza delle medie nel campione “prima” e “dopo” il trattamento. Le piccole differenze registrate non sono quindi significative ma sono semplicemente legate al campione “scelto”. 

Hbglic          

I punteggi Hbglic iniziali sono pari a 5.7%per il gruppo generale, 5.7% per i maschi e 5.5% per le femmine. I valori finali sono pari a 5.4% per il gruppo generale, 5.5% per il gruppo maschile e 5.3% per il gruppo femminile. Non sembrano valori particolarmente diversi, ma il t test verificherà la disuguaglianza.

Anche se le differenze risultano piccole, il t test conferma una reale differenza tra il gruppo “prima” e il gruppo “dopo” il trattamento (sia nel caso generale, che per il gruppo dei maschi e delle femmine).

Nello specifico i punteggi dell’Hbglic iniziali si possono considerare maggiori all’inizio del trattamento (p-value ipotesi unilaterale inferiore a 0.001).

Per il campione generale la perdita media di Hbglic è di 0.36%, con una perdita massima di 5.2% e una perdita minima di -1.9% (cioè un aumento).

Per il gruppo maschile la perdita media è di 0.51% con un minimo di -1.9% e un massimo di 4.8%.
Per il gruppo femminile la perdita media durante il trattamento è di 0.30 punti percentuali, con una perdita massima di 5.2 punti percentuali e una perdita minima di -1.2 punti percentuali).

La glicemia

 

Il valore della glicemia iniziale è di 100mg/dl per il campione generale e dopo il trattamento il valore scende a circa 90mg/dl. Per il gruppo dei soli maschi il valore vale 109 mg/dl all'inizio e 92.6 mg/dl alla fine. Per il gruppo delle femmine il valore vale 94.6 mg/dl all’inizio e 89 mg/dl alla fine. Nel gruppo dei maschi è presente un valore massimo di 346 mg/dl, forse “troppo estremo” e sarebbe necessaria una verifica per controllare al veridicità di tale dato.

Per tutti e 3 i campioni considerati si registra una diversità significativa a livello 0.001 dei valori “prima” e “dopo”  della glicemia. Considerando l’ipotesi unilaterale si evidenzia una diminuzione significativa della glicemia (p-value 0.001).

Per il campione generale la diminuzione media della glicemia è di 9.9 mg/dl, per i soli maschi la differenza è di 16.5 mg/dl, per le sole femmine è di 7.4 mg/dl. 

I trigliceridi

Il TGD medio per il campione generale è pari a 134 mg/dl prima del trattamento e scende a 97 mg/dl dopo il trattamento. Per i soli maschi il valore medio iniziale è di 179 punti, alla fine del trattamento è di 117. Per le sole femmine la media iniziale è di 116 mg/dl, alla conclusione del trattamento è di 90.2 mg/dl. 
Nel gruppo dei maschi è presente un valore massimo di 930 punti, valore molto elevato per i trigliceridi, ma non dovuto ad errori di battitura. Infatti uno dei clienti riportava questo valore. E’ da prendere in considerazione, per un’analisi più approfondita, la possibilità di eliminare tale dato essendo dovuto a  un caso molto particolare e non comune. Per l’analisi in questione è stato considerato.

Per tutti i campioni risulta che la media iniziale è significativamente diversa dalla media a fine trattamento. Grazie al test unilaterale (p-value <0.0001) si registra che i valori medi a fine trattamento sono inferiori ai valori medi iniziali, nello specifico per il campione generale la diminuzione media è di 37 punti, per i soli maschi la diminuzione è pari 63, per le sole femmine è di 26 punti.

L'azotemia

L’azotemia iniziale e quella finale non riportano valori molto diversi: per il gruppo generale i valori sono di 32.8 e di 33.6 mg/dl, per i maschi 35.5 e 38.8 mg/dl, per le femmine di 31.9 e 31.6  mg/dl.


Grazie al t test sarà possibile capire se la differenza è significativa oppure si può considerare casuale (cioè legata al campione specifico).

Come si vede dai p-value riportati nella tabella (tutti maggiori di 0.05) non si può ritenere che la differenza tra i valori dell’azotemia del “prima” e quelli del “dopo” sia significativa. Nemmeno le ipotesi unilaterali riportano risultati significativi.

Per questo valore non si registra quindi una differenza tra i valori “prima”-“dopo”.

 

                 

La creatinemia

I valori medi della creatinemia iniziale sono pari a 1.0 mg/dl per il campione generale, 1.8 mg/dl per i maschi e 0.75 mg/dl per le femmine. Le medie dopo il trattamento sono di 1.0 mg/dl per il campione generale, 1.6 mg/dl per i maschi è 0.78  mg/dl per le femmine.

Come si poteva immaginare dalla tabella precedente, per il campione generale non sembra essere presente una differenza tra le medie prima e dopo il trattamento (p-value 0.23). Questo risulta anche nel campione delle sole femmine (p-value 0.26). Solo per il gruppo dei soli maschi risulta una differenza significativa, ma questo è probabilmente dovuto ai valori estremi raggiunti in questo gruppo sia per la creatinemia iniziale (91) sia per quella ideale (62.8).  Anche in questo caso è da valutare la possibilità di non considerare questi valori.

CONCLUSIONI

In conclusione si può affermare che il trattamento ha degli effetti sulla maggior parte dei valori considerati.
Infatti, riassumendo i risultati si ottiene:

- Una diminuzione significativa del peso (e anche del BMI essendo funzione del peso), del colesterolo totale, del colesterolo HDL, dell’emoglobina glicata, della glicemia e dei trigliceridi;

Per la creatinemia, il colesterolo LDL e l’azotemia non si registrano variazioni significative.

DISCUSSIONE

Come detto il Programma Alimentare Bioimis è strutturato in due Programmi, di cui il primo costituisce un regime dietetico “non convenzionale” perché nell’ottica di massimizzare il dimagrimento punta l’attenzione sull’azione biochimica degli alimenti. L’intento di questa prima osservazione era quello di verificare la risposta dell’organismo a questo regime alimentare, al fine di escludere problematiche rilevanti per la salute dei clienti, con particolare attenzione alla funzionalità renale, considerato elemento “a rischio” nei regimi alimentari con tenore proteico superiore a quello indicato dalla dieta mediterranea.  I risultati a questo proposito sono quindi da considerarsi soddisfacenti.

Attualmente è in corso un continuo monitoraggio di questi stessi clienti che forniranno esami di controllo da eseguire dopo tre mesi di mantenimento e al termine del primo anno dall’inizio del Programma.

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