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Dieta con l'analisi del capello? Perché alcuni studi la definiscono una truffa?

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Un articolo pubblicato sul Corriere della Sera sembra non lasciare dubbi: leggiamo di seguito l'opinione della comunità scientifica sull'utilizzo dell'analisi del capello per creare una dieta personalizzata per ogni soggetto

A condannare come l’analisi del capello venga utilizzata nell'ambito della nutrizione è l’intera comunità scientifica, che si schiera contro l’ultima moda in fatto di diete, capace ogni anno di sedurre migliaia di persone,  trascinandole in farmacie, studi e laboratori dove si eseguono test per le intolleranze alimentari.
Per comprendere l'entità del problema e darvi la possibilità di decidere a chi affidare la vostra salute abbiamo deciso di riportarvi di seguito un estratto dell'articolo del Corriere della Sera oltre a vari link  di alcuni blog scritti recentemente che trattano lo stesso tema.

Cosa dichiarano gli esperti al Corriere della Sera? 

  • “Quasi tutti ci abboccano e si fanno abbindolare…

Giovanni Spera, presidente della società italiana contro l'obesità.

  • "Emergono con chiarezza l'inconsistenza e le contraddizioni, terminologiche e concettuali, dei suoi sostenitori…”

Gianluigi Rossi, allergologo dell'azienda Asl di Reggio Emilia.

  • “Sono esami destituiti di ogni fondamento, truffe.”

Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale.

  • Tecniche illogiche che costituiscono il pretesto per diete rotatorie: «Si tolgono a rotazione i cibi sospetti. all'inizio si perde qualche chilo, ma succede lo stesso con i placebo. Poi torna tutto come prima”.

Claudio Ortolani, allergologo

 «Inutili, vere truffe», secondo la medicina ufficiale 

La comunità scientifica torna alla carica tentando di stroncare il pericoloso fenomeno anche attraverso l'articolo pubblicato su Medical Network, rivista dei medici specialisti ambulatoriali.

Purtroppo questo sforzo non è ancora sufficiente, dal momento che due terzi circa degli italiani che si fanno visitare dal medico per dimagrire confessano di aver provato almeno una volta l’analisi del capello.

Un articolo di approfondimento sul Corriere della Sera riporta le dichiarazioni dei massimi esperti che sconfessano l'applicazione di questo test nell'ambito della nutrizione. Il test del capello nel 90% dei casi da le stesse risposte, comunicando presunte intolleranze a chiunque lo faccia. In genere latticini, cereali, frutta secca, salumi, carboidrati.. In pratica gli alimenti più calorici. 

Di conseguenza al nuovo presunto intollerante viene sottoposta una dieta sbilanciata che va ad eliminare completamente i cibi indicati dal test e questo potrebbe in realtà produrre dei danni alla propria salute.

Come sappiamo invece, una vera dieta personalizzata, deve tener conto di tanti fattori come per esempio l’età, l’assunzione di farmaci (cortisonici, antidepressivi, antidolorifici..), la presenza di patologie (malattie infiammatorie sistemiche come quelle reumatiche, patologie dalla tiroide, malattie genetiche che coinvolgono il metabolismo energetico...), una scarsa qualità del sonno, eventuali situazioni che hanno creato un forte aumento dello stress o tensioni, la vita sedentaria o l'attività fisica svolta e, ovviamente, il regime alimentare.

Ecco perché oltre a porre attenzione a chi ci si rivolge si deve sempre verificare se chi vi propone una dieta ha effettuato e pubblicato studi scientifici che dimostrano i risultati ottenuti dai loro clienti. Non fatevi convincere da qualche foto di dimagrimento o da studi e certificazioni di altri.

Leggi l'analisi del Corriere della Sera

Riportiamo qui un estratto dell’articolo, che potete leggere al link che trovate sotto al testo.

Giovanni Spera, presidente della società italiana contro l’obesità: «Quasi tutti abboccano, si fanno abbindolare dalla suggestiva teoria secondo cui non si dimagrisce perché si mangia ciò che il nostro corpo rifiuta.
Un facile alibi per dire a se stessi che non è colpa nostra». Su Medical Network un allergologo dell’azienda Asl di Reggio Emilia, Gianluigi Rossi, dopo aver analizzato la letteratura scientifica disponibile conclude: «Emergono con chiarezza l’inconsistenza e le contraddizioni, terminologiche e concettuali, dei sostenitori.
Non esiste alcun esame di laboratorio in grado di valutare la presenza di una allergia o intolleranza prescindendo dalla storia clinica». Ancora più grave, insiste Rossi, è che le indicazioni dietetiche vengono prescritte. Durissima la posizione di Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale: «Sono esami destituiti di ogni fondamento, truffe».
 «Le conseguenze sul piano nutrizionale possono essere pericolose». L’allergologo Claudio Ortolani parla di tecniche illogiche che costituiscono il pretesto per diete rotatorie: «Si tolgono a rotazione i cibi sospetti. All’inizio in effetti si perde qualche chilo, ma succede lo stesso con i placebo. Poi torna tutto come prima».



ECCO GLI ARTICOLI DA LEGGERE: 
Articolo completo sul Corriere della Sera CLICCA QUI
Articolo completo dottorsartori.it CLICCA QUI 
Articolo completo ilsalvagente.it CLICCA QUI
Articolo completo newyorktimes CLICCA QUI 
Articolo completo womenshealthmag.com CLICCA QUI

 


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