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Bisfenolo A: pericolo nei supermercati e non solo

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L'esposizione al Bisfenolo A può avere effetti nocivi sul sistema immunitario ed è un rischio per la salute dei consumatori europei di tutte le fasce d'età. 

Questo è il risultato di un nuovo studio dell'Efsa sulla molecola utilizzata non solo nella produzione di contenitori per cibi e bevande ma anche per moltissimi altri prodotti che entrano in contatto con il nostro corpo.

Dalla fine degli anni '90 infatti questa sostanza è data la sua capacità di trasmettersi ai cibi, è sospettata di portare a gravi conseguenza  sulla salute. Solo nel 2017 è stata classificata in Ue come candidata alla sostituzione e purtroppo solo nel 2018 il suo uso è stato vietato nei biberon e in altri contenitori di alimenti per bambini di età inferiore ai tre anni.

Bisfenolo A osservato speciale da anni.

Oggi sono arrivati importanti aggiornamenti, dal momento che la conclusioni di uno studio, realizzato esaminando oltre 800 nuove pubblicazioni, ha consentito all'Autorità di eliminare le incertezze segnalate otto anni fa, e di rivedere ulteriormente al ribasso le quantità tollerabili ossia che non prevedono rischi per la nostra salute.

Negli studi più recenti, "abbiamo osservato nella milza un aumento della percentuale dei linfociti del tipo T helper", ha dichiarato Claude Lambré, presidente del gruppo di esperti Efsa sui materiali a contatto con gli alimenti, che "potrebbe portare allo sviluppo di infiammazione allergica polmonare e malattie autoimmuni".
Il bisfenolo è considerato un “interferente endocrino”, e può causare problemi allo sviluppo del feto o durante la fase infantile.

Per interferente endocrino si fa riferimento a quelle sostanze chimiche che influenzano il normale equilibrio ormonale. Potrebbe inoltre alterare le funzioni del sistema riproduttivo, immunitario e nervoso, causando la potenziale comparsa di tumori, difetti nella crescita, problemi alla tiroide e scompensi ormonali, sia negli uomini che nelle donne

Limiti giornalieri oggi 20 mila volte più bassi.

L'Efsa ha potuto quindi stabilire la nuova dose giornaliera tollerabile in 0,2 nanogrammi (2 miliardesimi di grammo), in sostituzione del precedente livello temporaneo di 4 microgrammi (4 milionesimi di grammo), per chilogrammo di peso corporeo al giorno: circa 20mila volte più bassa.

Bisfenolo A e dove si trova?

Il bisfenolo A (BPA) è una sostanza chimica usata prevalentemente in associazione con altre sostanze per produrre alcune plastiche e resine. Il BPA, si legge sul sito dell'Efsa, è utilizzato ad esempio nel policarbonato, un tipo di plastica trasparente e rigida utilizzata per la realizzazione di erogatori di acqua, contenitori di stoccaggio e bottiglie riutilizzabili per bevande. La sostanza viene utilizzata anche per produrre resine epossidiche usate in pellicole e rivestimenti per lattine e contenitori per bibite e alimenti.

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